Teatro

STAGIONE TEATRALE 2022/2023

Si rinnova l’appuntamento con la Rassegna Teatrale di Ostiglia che eccezionalmente prenderà il via a febbraio 2023.
Apre la Rassegna, il 16 febbraio, un “amico” del Monicelli e di Ostiglia, Corrado Tedeschi, che con Camilla Tedeschi è protagonista dello spettacolo “Partenza in salita”; il 24 febbraio Benedicta Boccoli, Lorenza Mario e Stefano Artissunch sono protagonisti di “Le preziose ridicole”; per la prima volta al Monicelli Ale e Franz, Rossana Carretto e Raffaele Spina, il 5 marzo, con lo spettacolo “Cumincium”. Il 15 marzo è di scena il monologo di Paolo Conticini, “La prima volta”. Chiude la rassegna, il 24 marzo, lo spettacolo fuori abbonamento, “Il paese dei Campanelli”, Compagnia Corrado Abbati.

Per informazioni:

Ufficio Cultura: Palazzo Foglia, Piazza Cornelio | Tel. 0386 300281 | 320 4314797

www.comune.ostiglia.mn.it | ufficio.cultura@comune.ostiglia.mn.it

Info biglietti, Livia Balasini, 3204314782

SPETTACOLI, CONCERTI E EVENTI

GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2023 ORE 21.00

TIPI

recital comico-antropologico

con Roberto Ciufoli

Regia di: Roberto Ciufoli

DESCRIZIONE

In “Tipi”, Roberto Ciufoli con la sua irresistibile comicità, cita Cesare Lombroso e l’analisi basata sull’aspetto fisico, appiglio che gli consente di sviscerare varie tipologie di esseri umani, analizzandone il comportamento del corpo che giudica più sincero delle parole. Lo spettacolo – la produzione è di Teatro7 srl – procede in un esilarante percorso che spazia dallo sportivo all’indeciso, dal timido al supereroe e al danzatore, e che spazia tra monologhi, poesie, sketch, balli e canzoni, musicalmente supportati dalle vocalizzazioni sonore di David Barittoni.

Il recital è uno scavo nell’antropologia, nei comportamenti umani, negli innumerevoli modi di muoversi e di parlare attraverso un umorismo delicato che permette al pubblico di auto-identificarsi con un sorriso consapevole di chi si vede riflesso, di chi vede riflesse le proprie azioni, per una volta lucidamente dall’esterno. C’è il timido che si vergogna di tutto, e il coatto, suo opposto, che urla e si vanta; c’è poi l’Amleto, l’indeciso per eccellenza; e ancora lo sportivo, il pigro, l’ubriaco, l’eroe, lo sfacciato, il ladro, il furtivo, il guappo. Ma è il finale a stupirci, perché in questa carrellata di persone, Roberto Ciufoli descrive l’Innamorato e parla dell’esperienza di coppia nel delicato momento in cui si decide di ricorrere alla fecondazione assistita per avere un figlio. Questo dolcissimo ritratto chiude il recital con estrema umanità e ci ricorda quanto sia potente l’Amore.

GIOVEDÌ 30 MARZO 2023 ORE 21.00

Il Paese dei Campanelli

Operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato

Compagnia Corrado Abbati

Regia di: Corrado Abbati

DESCRIZIONE

Il Paese dei Campanelli, l’operetta italiana più famosa, compie in questa stagione 100 anni!

Ancora vivo e vitale questo lavoro del binomio Ranzato – Lombardo lega il suo successo alla particolare leggerezza ed allegria del testo, unito alle melodie facili e dall’impatto immediato. Si racconta infatti che, già all’indomani della prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, molti brani venissero cantati o fischiettati per le strade dai milanesi.

Un canovaccio fantasioso con un tocco di esotismo, un variopinto ed immaginario villaggio fiabesco, i colorati i costumi dei protagonisti ed una elegante e garbata drammaturgia, sono i punti di forza di questa edizione del centenario. La storia ci porta su un’immaginaria isola olandese dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile con un campanello. Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che si verifica un tradimento e a seminare il disordine nel tranquillo Paese dei Campanelli arriva una nave di marinai. In 100 anni è cambiato tutto e non è cambiato niente: il dilemma tra amore coniugale ed extra coniugale è eterno, gli equivoci di una sana commedia che divertono il pubblico senza malizia sono sempre gli stessi, da Plauto in poi.

Cent’anni fa a suonare erano i campanelli… oggi i telefoni cellulari!

VENERDÌ 24 MARZO 2023 ORE 21.00

COMINCIUM

di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari, Antonio De Santis

con Ale e Franz

Regia di: Alberto Ferrari

DESCRIZIONE

Tre lunghi sketch animano il palcoscenico. Nel primo, un uomo ossessionato dal politically correct, dall’attenzione ai problemi ambientali e dalla comunicazione sempre più governata dagli algoritmi che ci spiano sul web, rimprovera uno sconosciuto, come lui presente alla fermata dell’autobus. La colpa di quest’ultimo è quella di mangiare un tramezzino avvolto nella plastica: nell’era di Greta Thunberg questo è un oltraggio alla natura almeno quanto diventa scorretto accettare che Biancaneve venga baciata da un principe mentre è incosciente. Guai, poi, nel 2021, a insinuare che la bella ragazza vivesse con sette nani e fosse necessariamente donna: bisognerebbe aprire la mente a nuove ipotesi. Peccato che, alla fine, queste utopie si rivelano impossibili persino per il suo stesso promotore, che deve ammettere le proprie fragilità rispetto ai meccanismi della società odierna.

Nel secondo sketch, due cinquantenni si ritrovano insieme su una panchina. L’incontro non è casuale: entrambi hanno avuto ricevuto un appuntamento alla stessa ora dalla medesima donna. Alice è la figlia di uno dei due, nonché fidanzata dell’altro. La complicità tra i due uomini, che pur tra qualche differenza caratteriale sembrano condividere vari modi di interpretare la vita, si rompe quando scoprono di essere tra loro suocero e genero. Improvvisamente tutti i buoni propositi vengono meno, ma qualche confidenza nel frattempo tra i due è emersa. Tutto diventa quindi più complicato dovendolo nascondere all’ignara Alice, che ha appena scoperto di diventare una sorella maggiore, ma ancora non sa che forse saranno i fratellini saranno due. E non perché siano gemelli…

Il terzo sketch vede protagonisti due anziani che si incontrano al bar per scrivere una lettera di protesta al Presidente della Repubblica in quanto uno dei due è stato richiamato al servizio militare. Tra ricordi bellici e amnesie dovute all’età, solo alla fine scoprono che il richiamo di cui si parla è quello del terzo vaccino.